Il surimi è un prodotto giapponese, una sorta di impasto di polpa di pesce, che possiamo facilmente trovare nei nostri supermercati. La definizione corretta per il surimi è di una preparazione a base di proteine di pesce. Si tratta di piccoli cilindri di solito arancioni e bianchi che molto spesso vengono utilizzati in sostituzione alla polpa dei crostacei, visto il costo ridotto. Sono prodotti industriali che hanno un basso contenuto di grassi ma sono purtroppo ricchi di additivi.
Il surimi è un prodotto industriale tipico del Giappone, dove la conversazione dei prodotti ittici è una pratica diffusa da secoli. Il surimi altro non è che polpa di pesce di merluzzo che viene mescolata all’amido. Il risultato sono dei cilindri arancioni e bianchi fatti a sfoglia. Il tutto viene legato dagli addensanti. Viene considerato come materia prima di basso costo per preparare numerosi alimenti di vario genere.
Lo si può trovare in commercio surgelato, in salamoia oppure sott’olio e viene usato soprattutto in Occidente come sostitutivo della polpa dei crostacei.
Origini e produzione del surimi
Il processo di produzione del surimi è stato creato nell’est dell’Asia centinaia di anni fa. Le origini reali della realizzazione del surimi sono infatti poco chiare. In Cina il surimi veniva usato per creare delle polpette di pesce, ingrediente principale di una zuppa di nome “Geng”. In Giappone viene usato per numerose preparazioni come il kamaboko.
Nel 1969 il processo industriale per la realizzazione del surimi venne ridefinito da Nishitani Yōsuke. Attualmente circa 2-3 milioni di tonellate di pesce proveniente da ogni parte del mondo, vengono usate per la produzione di surimi.
Gli Stati Uniti d’America e il Giappone sono i maggiori produttori di surimi. Anche la Tailandia è diventata negli anni una nazione importante nella produzione di surimi. Il ruolo della Cina è migliorato e molte altre Nazioni si stanno imponendo sul mercato del surimi.
Di solito la polpa di pesce che viene usata per il surimi è fatta di scarti derivanti dalla lavorazione del pesce. Questi avanzi vengono tritati e poi pressati; aggiungendo prodotti chimici di vario genere si passa poi alla congelazione del surimi.
Valori nutrizionali e qualità
Il suo sapore non è molto forte e per questo motivo molto spesso viene aggiunto il sale o altre sostanze per insaporirlo. Il risultato finale è un prodotto composto per l’8%-13% di proteine, con soltanto lo 0.01% di grassi. In linea generale si tratta di un alimento non pregiato ma con dei discreti valori nutrizionali.
Il surimi ha un’alta percentuale di proteine e una bassa quantità di lipidi. È però quasi del tutto primo di vitamine e di minerali.
100 grammi di surimi avranno circa 99 Kcal e saranno così composti:
Grassi: 0.9 g
Carboidrati: 6.85 g
Proteine: 15.18 g
Fibre: 0 g
Acqua: 76.34 g
Qualità e rischi
Non trattandosi di pesce fresco e essendo un prodotto arricchito con additivi di vario genere, è difficile stabilire quanto realmente sia un alimento sano e buono per il nostro organismo. Senza dubbio la qualità del prodotto che acquistiamo avrà un notevole peso sulla sua genuinità e questa qualità dipende dalla materia prima che viene utilizzata in primo luogo, la freschezza e la conservazione del pesce scelto per produrre il surimi è fondamentale.